Due poesie di Carlo Molinaro, già ospite del nostro Micro Giornale.
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SERA, CASA
È scesa la sera, ho dato
l’acqua alle piante sul balcone:
il fico, la conyza, le belle di notte,
la portulaca, un rampollo di quercia,
i gladioli, la calancoe, la stipa, le patate,
la menta e altre di cui non so il nome
portate dal vento.
C’è musica dal festival nel parco
della Confluenza, la finestra è aperta
sulle quinte del mondo, su una sparsa
rappresentazione rumorosa
di nulla e di tantissimo, dovrei
fare qualcosa?
Passa una sirena d’ambulanza
– no, forse polizia, è più rabbiosa.
Dovrei fare qualcosa?
Non chiudo porte, lascio scivolare
(inerte) la battaglia delle cose.
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ALLE FOTOGRAFIE
Dicono che i morti con il tempo assomiglino
alle fotografie, ma tu non puoi, tu hai troppe
dimensioni: non hai assomigliato
mai a niente, nemmeno a te stessa.
Compari intera, certe volte, accanto.
Poco fa per il viale hai ripetuto
quel versosera che parlando lieve
d’una cosa qualsiasi, t’eri immersa
con l’aggrazio d’una piccola lucertola
nel tuo sorriso in luce e ombra, indietro:
benevolmente accettandomi all’interno
del tuo cerchio a camminare e
risucchiandomi in te, in quel sorriso
che non si può né dire né dipingere
né tantomeno rinchiudere in foto:
quel sorriso che rende inammissibile
non solo il tuo dolore e la tua morte
ma ogni dolore, ogni morte, tutto.
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Carlo Molinaro è nato a Vercelli nel 1953. Terminato il liceo classico, nel 1972 si è trasferito a Torino per gli studi universitari, e da allora è sempre rimasto ad abitare nel capoluogo subalpino dove, dopo la laurea in Lettere
con indirizzo linguistico-semiologico, è stato impiegato come redattore per ventisei anni (dal 1977 al 2003) alla UTET, dove ha collaborato a lungo al Grande Dizionario della Lingua Italiana. La poesia è una sua vocazione costante: ha pubblicato numerosi libri di versi a partire dal 1981. Citiamo i più recenti: La parola rinvenuta (Genesi Editrice, Torino 2006), Una città (Manifattura Torino Poesia, Torino 2010), Rinfusi (Genesi Editrice, Torino 2011), Le cose stesse (e-book, Matisklo Edizioni, Savona 2013), Nel
settimo anno (Genesi Editrice, Torino 2016), L’effimera commedia (Miraggi Edizioni, Torino 2016), Un garbo libero (Edizioni del Faro, 2021). Ha scritto anche due romanzi, Io sto come mi pare (Delos Books, Milano 2008) e L’odore delle gambe delle donne (Miraggi Edizioni, Torino 2015); e si dedica con una certa passione a produzioni di immagini
fotografiche e video. Una sua silloge è stata pubblicata sulla Italian Poetry Review della Columbia University di New York. Nel 1985 ha vinto la prima edizione del premio Eugenio Montale con una silloge inedita.
Partecipa a poetry slam e rassegne di poesia, ed è ospite fisso al Concertino dal balconcino che ha luogo ogni domenica a Torino.
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Poesie Aeree Micro Giornale
è un progetto di Valeria Bianchi Mian
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