Nadia Chiaverini
IMPRONTE, FRAMMENTI
E ALTRI SEGNI
Prefazione di Gabriella Musetti
Postfazione di Giacomo Cerrai
Puntoacapo Editrice

Il tema trattato dall’autrice risuona in me in modo particolare, così come immagino riverberi in voi, uomini e donne nati da madri a loro volta emerse dal ventre di altre madri, figlie di un eco di ave attraverso gli eoni. La psicologa analista Naomi Ruth Lowinsky ha descritto la motherline come una linea immaginale che va ben al di là delle genealogie e correla le generazioni, anima che nutre o divora, che crea o abortisce, perché la Grande Madre – da che mondo è mondo – governa l’idea del vaso primigenio nel quale noi stessi con l’anima in doglie ci ripartoriamo.
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Dalla prefazione di Gabriella Musetti
«La prima sezione del libro affronta da subito e con forza dolorosa il tema del rapporto distorto tra madre e figlia, le lacerazioni anche carnali che denotano la questione e le imprimono una violenza fisica patita dalla figlia che si interroga sul tema dell’amore. L’argomento dei rapporti conflittuali e veramente complessi tra madre e figlia è tra quelli più discussi nella letteratura psicologica contemporanea, nella psicanalisi, nel femminismo. È stato analizzato da molte prospettive, indagato in diversi contesti e scuole di pensiero, e mai risolto in modo convincente perché rimanda a una miriade di stratificazioni oscure, sotterranee e archetipiche che sono radicate nei corpi e nelle emozioni delle donne da tempo immemorabile. Dipanare in poesia un tema tanto intricato si rivela una sfida notevole, che Chiaverini affronta con sincerità e cuore aperto, frugando nei meandri della propria interiorità e portando alla luce un magma incandescente.»
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«La seconda sezione, Confronti, apre un nuovo campo di conflitto portando in scena la figlia come soggetto di indagine. Ora sono cambiati i tempi e i ruoli: la persona che si tormentava interrogando il comportamento materno è essa stessa madre e si trova spaesata in una dimensione ribaltata di sofferenza, quando osserva la propria figlia.»
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«La raccolta prosegue nel ripensamento dei ruoli, dei comportamenti della figura della madre e quella della figlia, con il soggetto poetante come punto d’incontro di circostanze divaricate e quasi a specchio nella mutevolezza delle situazioni nel tempo, con altri incontri e suggestioni. La vecchiaia e la morte ora divengono pensieri presenti, la vita che scorre nella sua quotidianità comune avvolge le singole storie.»
Dalla prima sezione / Macelleria d’amore
una benda sulla ferita suppurata
non nasconde la piaga che risorge
la mancanza del perdono
è la sentenza più atroce
la condanna che perseguita
il misfatto inconsapevole
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rivendico l’innocenza bambina
il non sapere della vita il sapore
la sorpresa ad ogni istante
il sigillo segreto che smazza le carte
dissolvo il pensiero che attanaglia
il fluire delle parole
e attraverso a piedi nudi il guado
ricerco l’origine del tempo
la matrice sacra del dolore
la scintilla che illumina lo scandire delle ore
la caverna dove si nasconde la luce
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Dalla seconda sezione / Confronti
dicono che dovrei
depositare il dolore
vorrei invece
tornare a cullare lentamente nel grembo
per nove mesi il fardello
per poi sgravare
con un urlo feroce in un liquido informe
lacrime e grumi di sangue e frammenti di ossa
e far rinascere te
protetta in una placenta senza colpa
accolta con una carezza e uno sguardo dolce
che copra il rumore e la troppa luce del mondo
che viva ti faccia brillare
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Dalla terza sezione / Mai ho raccolto fiori per mia madre
E mia madre mi diceva sempre
come fosse una maledizione
– Spero che ti venga una figlia.
Così vedrai cosa si prova –
Ora lo rammento. Ora che fingo
di non sentire quel morso nel cuore
l’abitudine al dolore
e di non vedere il cassetto vuoto delle sue cose
abbandonato offeso interrotto
Cerco la strada del perdono
e un po’ sono già morta per diventare un’altra
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Nadia Chiaverini, poetessa pisana, si dedica alla promozione e diffusione della poesia attraverso la presentazione di libri e incontri letterari. Ha curato diverse rassegne: “La poesia non dimentica. Tre poetesse del ‘900” su Nadia Campana, Piera Oppezzo e Patrizia Vicinelli, con Giacomo Cerrai; nel 2022, quattro incontri di poesia all’interno della rassegna Un fiume di libri in piazza Cavallotti; è ideatrice di “Poesia diffusa”, una serie di incontri su poetesse del ’900 da non dimenticare, italiane e di lingua straniera.
Suoi versi con interventi critici sono presenti in blog letterari, riviste e numerose antologie tra cui: L’Impoetico mafioso. 105 poeti per la legalità CFR Edizioni 2011), Unanimemente (Zona 2011); Il ricatto del pane (CFR edizioni 2012); Cuore di Preda (ivi 2012); Keffiaeh. Intelligenze per la pace (ivi 2014); Fil rouge. Poesie sulle mestruazioni (ivi 2015); Invecchiare amando (Terra d’ulivi 2018); Sorella morte (Fondazione Thule Cultura 2023); Sul sangue mestruale (Alpes 2024).
Partecipa attivamente a circoli culturali, manifestazioni
letterarie e letture pubbliche, promuovendo incontri su tematiche sociali e sulla questione femminile, spesso coniugando la poesia con la psicologia, la sociologia e l’arte contemporanea. Riconosce alla poesia la capacità di rigenerare e rigenerarsi in una società complessa come quella attuale e in perenne trasformazione.
È autrice dei seguenti libri di poesie: L’età di mezzo (Ibiskos Ulivieri 2004); Dal profumo al fiore (ivi 2005); L’altra metà del cielo (ivi 2008); Smarrimenti (Helicon 2011); I segreti dell’Universo (CFR Edizioni 2014); Poesia stregatta e altre visioni (Carmignani 2015); Notturni e ombre (ivi 2018); Sull’orlo della gioia (Terra d’ulivi 2022). La sua voce è inserita nella Poetry Sound Library ideata da Giovanna Iorio. Ha partecipato agli Atti del Primo Convegno di Studio dedicato a Beatrice Hastings (1879-1943), Caffè Letterario Le Cicale Operose 2021, ed alla presentazione delle sue opere. Fa parte del gruppo teatrale “Le Sibille”. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato come direttore amministrativo presso il Tribunale di Pisa.
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