La porta sulla luna di Cinzia Caputo

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Cinzia Caputo, La porta sulla luna / là dove si portano i sogni, Terra d’ulivi edizioni, 2021 (Collana del tempo presente).

Questa silloge ci offre la possibilità di compiere un piccolo viaggio incantato tra i versi dell’autrice.

Poesie Aeree estrae per voi una selezione di testi dal sapore magico dal profumo di mistero.

Lasciamo che siano le parole di Cinzia Caputo a raccontare il sogno e l’ombra, il barlume argenteo della luna nel cielo notturno, il corpo che procede nel cammino della vita, le relazioni… una via costellata di miti e simboli da raccontare.

*

può accadere di avere una stella davanti agli occhi
così intima al sonno che scappa intimorito
i desideri tornano, gli occhi si chiudono,
sulla soglia l’ombra
di un gatto misterioso

*

Luna
Nella notte di novilunio
Sola, una voce può perdersi
nella luna.
La porta era notte socchiusa
Solo, uno spicchio di luna
Accedevi alla mia stanza
sulla soglia solo un’ombra
(fuggiva un gatto, solo)
plenilunio.

*

Il pensiero è ladro e galantuomo.
Hermes prende per restituire.

*

L’acqua, il fiume
il gatto.
Ho visto penzolare
un albero
dalla sua coda.

*

La stagione del sole,
lontano dai libri,
e io, sola fra astri solitari,
e, unici, i granelli della sabbia.
Chiudo gli occhi, mi raccolgo nelle viscere di un canto.

*

Trama del tuo mandala,
fuoco di sogni
accende le notti.
Lucciole bianche cadono
ad imbiancare l’anima segnata
dall’orma del Gigante.
Non spezzare la vena giugulare
ponte della divisione,
tra la testa e il cuore.

*

Giungi con la valigia
zeppa di stelle.
Spargi polvere di silicio sopra il letto.
Lascio la luce accesa
dietro la porta chiusa.

*

Angelo
Cantami o Diva
messaggi di fine millennio
ninna nanne di novilunio,
cullate tra queste macerie.
Prendimi tra le onde,
prima che lo faccia uno scoglio.


Versa il tuo veleno celeste
grida per me nel silenzio stellare,
raggiungimi
da distanze planetarie,
Angelo (delle Pleiadi)
abbracciami
con parole metalliche
poiché il freddo non è che cenere
di FUOCHI SPENTI.

Passa tra la gente che non sa cosa è la gioia,
che parla a denti stretti.
l’angelo del lontano
raccoglie le vocali,
prende il peso dei volti,
lascia l’impronta nella mano.

*

Angeli rimasti muti
simili a lapidi spezzate
due i movimenti
del bene e del male
perfettamente coordinati
come le ali di un uccello.
Io non sapevo
cosa cercavi
quando, senza convinzione
prendevi a calci
quella lattina accartocciata
come i tuoi pensieri.
io non capivo, giudicavo
indolente quel tuo semplice andare
come un’onda che sa
di terminare.
Sembravi uno come gli altri,
ma dentro il mostro era sveglio
ti divorava.
Adesso capisco
quell’angelo sospeso ai bordi
della strada
fermo ad aspettare
il gesto che ti mancava.

Nell’attesa che mi ricrescano le mani
Io uso le tue ali.

*

Dea
Sprofondo nella notte sola, ebbra, lacera,
confusa e folle.
seguo una fievole luce bianca
tesa ai segnali della Grande Dea.
Quando il sonno mi vince
Immagini crudeli mi catturano
Rimango incatenata a secoli di scogli
rischiarati da bagliori lunari.
Trasfigurata emergo alla coscienza
Segnata eternamente
Dal tuo marchio fatale.

L’autrice

Cinzia Caputo è analista junghiana, didatta del CIPA istituto meridionale (già membro del consiglio dei docenti). Le sue materie di insegnamento riguardano il mito, la fiaba e le tematiche narrative in generale. Su questi argomenti ha pubblicato vari articoli in riviste psicoanalitiche. Esperta nella formazione in ambito gruppale, ha collaborato con l’azienda ospedaliera Santobono in qualità di formatrice del personale medico. Lavora privatamente presso il suo studio di Napoli. Socio Fondatore ANTHEIA (Associazione Culturale di Psicologia Analitica e Scienze Umane), con cui ha  organizzato a Napoli  insieme agli altri soci eventi culturali che coniugano arte e psicologia analitica. Scrittrice e poeta, ha pubblicato vari testi poetici in antologie. È del 2005 la sua prima silloge, Verso (Manni editore). Del 2011 e 2012, l’Agenda della Dea (ed. Guardamagna Pavia; Settembre 2011), Camargue – testi di Cinzia Caputo, Serigrafie di Oreste Zevola (IL LABORATORIO/le edizioni).

Nel 2020 ha pubblicato nei Quaderni di Calibano, collana diretta da Mimmo Grasso, Bambole, con disegni di Annalisa Mazzola, in collaborazione con Istitutum Pataphysicum Parthenopieum. Ha collaborato per diversi anni con la rivista letteraria Menabò. Ha pubblicato un saggio sul mito di Persefone, La Spiga e Il Melograno (ed. Valtrend). Nel 2019 ha pubblicato per la IOD edizioni, Nutrici di Se, un saggio sul mito della maternità.  

La Porta sulla Luna, là dove si portano i sogni è del 2021. Nel 2022 ha pubblicato Il labirinto delle parole, un saggio sulla parola poetica,  entrambi Terra d’ulivi, Lecce. Nel 2023 ha pubblicato Le Donne nel Mito, tra Letteratura e Psicoanalisi, Terra d’ulivi. 

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