TU UOMO 
TU DIO
di 
ENNIO ONNIS

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… un dio, diciamo,
infossatosi nell’uomo;
oppure, un uomo
spacciatosi per dio?

Dal fondo drizza lo sguardo all’insù,
dove, “ante l’articular del cerebro perfetto”
nudo biancheggiava l’osso
tondo e vuoto e muto del cranio.
Guarda! quale visione
sconfinata
si spalanca sulla cupola
della tua volta cranica!

Steso su di un sottile intonaco
di grigie cellule, con immagini mobili
e ombre viventi di figure,
e infinite, sconvolge i sensi, davanti ai tuoi occhi
l’affresco dell’universale tragicommedia;
sin dalla prima bipede impronta
impressa nel fango terrestre.

Guarda! spettatore del tuo remoto passato.
Tu sei quello che
col visionario polpastrello interroga
il provvidenziale, omicida filo
d’una scheggia di selce.

Tu quello che nel gelo notturno
d’una remota notte
dialoga con le loquaci fiammelle
d’un magro fuoco addomesticato,
seguendo a vista le scintillanti faville
salire nel buio siderale
sino a confondersi
e infine spegnersi
nell’immensa,
rotante macina
occhiuta di stelle.

Tu, inesauribile fabbricatore di sogni.
Tu, che dal vuoto della mente
con il suono della magca,
taumaturgica parola
hai dato luce
e battezzato il mondo…
tu, che dall’alto d’uno Ziggurat
hai tracciato i disegno
e il tragitto delle Costellazioni.

E tua, quell’impronta sulla polvere lunare.

Oh infantile, delirante stregone,
“dipintor di Paradisi”,
seminatore d’incubi,
segugio e raccoglitore di particelle divine,
tu, remigante in un mare di pietra
tu, naufrago perenne
nell’ eterno provvisorio…

Tu, fulcro d’un Universo tutto tuo,
da te fatto a tua immagine e somiglianza
forgiato nella tua Mente senza pace…

Tu, Uomo
tu, Dio.

Tu Chi

?

Tu Cosa?

(2017)

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