COSÌ VANNO DICENDO, SOTTOVOCE
Quanti?… 300… 400… nessuno ha potuto contarli.
E chi conosce i loro nomi? uomini, donne e bambini,
in un amen finiti in fondo al mare portandosi dietro
tutto quel che avevano addosso. Nulla.
Nulla, oltre la sabbia nelle scarpe,
e un carico di fame e di orrori marcati per sempre
nei cuori e nelle carni. Sia quel che sia.
Sospese per il momento esecrazioni,
interrogazioni parlamentari, cessati i dibattiti televisivi,
le criminali, idiote provocazioni di quel Verde partito;
esaurite le lacrime, le scorte di corone, in riserva
l’acqua benedetta ( liscia gassata o ferrarelle? )
da aspergere sulle casse di cartone
in riga sul molo, ancora adesso può capitare
che l’orecchio-sonar d’un qualche motopeschereccio
carico di reti sempre più leggere, arrivi a cogliere
da quei fondali echi come un sommesso gorgogliare
di parole, lamenti, grani di preghiere,
invocazioni di soccorso all’indirizzo d’un dio
troppo lontano per occuparsi di loro;
puntigliosamente indaffarato a contare teste
leccandosi le dita macchiate di sangue.
Così, facendosi il segno della croce, vanno dicendo
parlando adagio, sottovoce – come a confessarsi un peccato –
le genti di quelle coste, antiche come la fatica dei pescatori,
dai fondali cosparsi d’ossa, corrosi bronzi, marmi
di mùtili Dèi, omerici eroi, accigliati filosofi e anfore vinarie.
Certo, ci vorrà un po’ di tempo
prima che a quelli ancora in fondo nella pancia
del barcone gli crescano le branchie
per poter respirare; e squame, e pinne per navigare.
Allora, senza più l’atroce memoria nelle fradicie ossa,
potrebbe anche accadere che gli venga voglia di proseguire
sotto le onde del mare lucente il viaggio interrotto
quel lontano giorno. Verso dove?
Questo forse non importa più nemmeno a loro.
E noi intanto, qui dove siamo. Immobili e pensierosi
a spiare un orizzonte sempre più nero
in attesa del prossimo sbarco per dare sfogo
al nostro telegenico compianto.
Nel frattempo, sul molo un nuovo stock di bare
spalancate, generosamente disposte all’accoglienza.
ENNIO ONNIS
ARTISTA E POETA TORINESE
Le sue opere sono di una potenza espressiva tale che vanno esperite il più possibile dal vivo. Non perdete la sua prossima mostra. Seguitelo sul sito:
http://www.ennioonnis.it/arts.html
Un articolo di Salvatore Sblando su “La rosa in più” – https://larosainpiu.wordpress.com/2015/09/12/ennio-onnis-fra-pittura-e-poesia/
Su “Canale Arte” – http://www.canalearte.tv/news/ennio-onnis-mulino-nero/#