Una poesia in danza. Versi nati da una conversazione sul fallimento come occasione, breccia, transito.
l./Rosanna
Quella volta che ho sbagliato candeggio.
La camicia a righe Armani
la mia gonna in seta blu
infiltrati speciali alla fiera del bianco.
E gira e rigira l’oblò
nella danza del pulito e dell’oblio
l’intimo attorcigliarsi di maniche
e colletti che han perso la testa.
Magia magia di cloro
mangiata la macchia di Nutella dal
tovagliolo
divorate anche le righe di Armani
e la gonna in seta blu.
Drin drin drin
l’occasione è quella giusta per un drink
e per cambiare colore alla vita.
Si va in centro a fare shopping.
II./Valeria
Si vede che non era cosa.
Scendo subito dal pero e dal però
la mia digressione nella direzione
lo smarrimento
sulla mappa diventa arazzo
appena un po’ più complesso.
C’è ancora tempo
per estrarre nuove gemme dalla melma
per incidere in oro e sulla perla
il nome della figlia
delle figlie di Eva.
Si vede che non era cosa
buona e giusta
la mia condizione giustapposta
fatta per oppormi al desiderio
conclamato.
Si vede che non era il caso
se riparte il nastro
se la musica che suona il sognatore
questa volta mi conduce
al capitolo migliore.
III./Rosanna
Quella volta che sono caduta in basso.
Ho grattato il fondo con le unghie
ho sentito la rabbia di Caino
e la solitudine degli ultimi.
Il cielo mi pareva troppo lontano
le stelle si spegnevano senza desideri.
Nascere o morire?
Ho partorito al buio e sola
la mia idea di donna
e il riscatto di Caino.
Il travaglio doloroso e il nero
poi la bellezza negli occhi
di chi riscopre la luce.
IV./Valeria
Fallire non è morire.
L’erranza del fallo, l’errore
che apre una falla
femminilizza ogni cosa e mi offre
il fertilizzante.
L’arbitro alza la mano
con il cartellino rosso, l’uscita
di scena.
Eppure, nel mio ennesimo
sbagliare la mira
si è aperta una porta.
La strada m’ispira.
Due note:
Valeria Bianchi Mian – “Favolesvelte”, Golem Edizioni, 2015 – è admin di questo blog
Rosanna Frattaruolo – “Fragile”, Edizioni Luna Nera, 2017