Alle 17.00 del 2 maggio 2020, poetesse e poeti hanno fatto un gioco. Il gioco abita lo spazio tra l’Io e l’Altro, cresce nel percorso dal Me al Tu, nella transizione che fa piccoli passi, gli stessi che il neonato percorre dal desiderio al seno, dalla mano all’abbraccio.
Non abbiamo bisogno dell’oro del volgo per ascoltare il verso giusto del senso, per accogliere il momento propizio, l’attimo piccino che dà l’avvio al poema.
L’atto performativo che dice adesso e mentre declama è.
Un sentito grazie a tutte e tutti coloro che hanno partecipato: Poesie Aeree. Versi volanti e poesie dai balconi.
Posso anche dire questo: almeno due poeti che NON CONOSCEVO ANCORA hanno partecipato con noi. Lo scopro adesso. Un vero rito, una vera sorpresa. Un sentito grazie anche a Rossana Pavone e Franco Canavesio, dunque.
Nella foto, lo stormo da sinistra a destra procedendo per file: Ivo De Palma, Elena Circei, Alessandra Racca, Valentina Perucca, Felicia Buonomo, Valeria Bianchi Mian (io), la ciurma di Annamaria Frammartino, Annalisa Pascai Saiu, Doriana De Vecchi, Cristina Sferra, Marta De Lorenzis’s ciurma, il balcone di Andrea Gruccia, l’aereo di Enrico Mario Lazzarin, Alessandro Genovese, Giovanna Olivari, l’aereo giallo di Katia Di Stella, Roberto Marzano, Concetta Cetty Di Forti, Enrico Mario Lazzarin nell’ombra…
Tutte le info qui: