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É nato; è uscito dal ventre della casa editrice Vita Activa Nuova il volume antologico Bestie, femminile animale.
Un libro magico, intreccio di versi e immagini in anima animale. Cinque le autrici: Valeria Bianchi Mian, Martina Campi, Teodora Mastrototaro, Ksenja Laginja, Silvia Rosa, ma sei le voci, perché Alexandra Zambà è, all’interno del progetto, colei che arriva al galoppo portando alla luce il comune operato. Venticinque cianotipie di Laginja e altrettanti intrecci floreali magenta di Bianchi Mian, con animaletti ‘spezzacapitoli’ – quanti sono gli elementi del creato.
Illustrazione in cianotipia
di K. Laginja, fiori magenta di V.B. Mian
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Scrive il poeta Olmo Losca: “Come dico sempre, di poesia c’è bisogno. Non è mai abbastanza. Parlare di determinati argomenti in forma di versi o prosa è fondamentale. In particolare, quando l’argomento è la questione animale. Non è sufficiente l’approccio filosofico o militante, e lo dico da poeta e da ex militante (ora attivista). La poesia affronta le questioni di genere da millenni, e in particolare quella animale da sempre. Quindi ben venga un libro di poesie su questo specifico argomento, senza pensare che “femminile animale” richieda l’esclusiva di un pubblico di donne, perché” aggiunge Olmo, “la poesia non ha confini di genere; e non ne ha mai avuti nella storia. Mi auguro di tutto cuore che la poesia, in questo caso riferita alla liberazione animale, possa finalmente scardinare quella – Metrofobia – che alberga profondamente in moltitudini di persone; anche negli ambienti politici radicali.”
Ma che cos’è, dunque, Bestie?
Quale mistero è racchiuso nel libro?
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Cinque versi estratti a mantica dalle poesie delle autrici. Componiamo hic et nunc un testo corale per i lettori di Poesie Aeree:
Come alla fine di un’era glaciale (S. Rosa)
bruciano cellule, radici e anticorpi (T. Mastrototaro)
alla grande madre cefalopode. (V. Bianchi Mian)
Qualcosa ci separa dall’estinzione: (K. Laginja)
preparati a mangiare coi lupi. (M. Campi)
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“Bestie è una raccolta antologica (illustrata da due autrici del volume) di poesie di cinque poete italiane contemporanee, nata dalla stretta collaborazione tra le diverse autrici e la prefatrice.
Contraddice e supera la tradizionale contrapposizione tra esseri umani e animali (in particolare selvatici) pensati come divisi e incomunicanti tra loro. Il percorso sviluppa rapporti e contiguità tra umani e non umani, senza ricorrere a stereotipi contaminati dal sessismo o da suddivisioni segnate da una presupposta superiorità, indagando la relazione femminile dei ruoli con uno sguardo antispecista. Le poete hanno realizzato un progetto corale, originale e creativo, calandosi nelle profondità della comune sostanza vitale, e catturando elementi memorabili e sensibili propri di ogni Bestia descritta. Il percorso si sviluppa come un rito alchemico che rimanda a un sentire comune originario e trae spunto dalla profonda riconsiderazione delle ragioni della vita stessa, colta nella sua animalità, quindi nei corpi viventi, capaci di sentire e trasmettere l’anima animale di forza e dolore radicali.” (Alexandra Zambà)
“Rivelare il custodito fa parte del richiamo della mantica, guida essenziale di questo operare di anime animali alla ricerca di continue e nuove connessioni.” (Ksenja Laginja)
“La relazione dell’uomo con l’animale è da sempre contraddittoria. Sappiamo di essere vicini ‘in anima’ ma scegliamo di schierare la nostra psiche dalla parte della neocorteccia, come se fossimo protagonisti assoluti di una battaglia apparentemente culturale, eppure incivile, nei confronti del pianeta sul quale tutti coabitiamo. Seppur nati nudi, per sopravvivere siamo stati costretti a ricoprirci della pelliccia altrui, essendo troppo spesso facile preda delle fiere. Creature senza zanne e senza artigli, per cacciare abbiamo costruito le nostre armi sempre pronte all’uso. Man mano che abbiamo acquistato fiducia, strutturando la coscienza nella dimensione del potere, sul trono del dominio nella scala evolutiva, siamo diventati costruttori di un mondo su misura per noi – pastori, allevatori, coltivatori, industriali, conquistatori. L’animale è per noi un oggetto animato da sfruttare, in un modo o nell’altro, senza troppi sensi di colpa, da uccidere senza remore, sia che ci occorra indossarne le pelli o farne cibo. Solo negli ultimi due secoli c’è stato un barlume di cambiamento nella coscienza collettiva, con la nascita di movimenti di tutela e salvaguardia delle specie in estinzione (e non solo). Possiamo, come suggerisce James Hillman, salvare gli animali nella nostra ecologia psichica?” (Valeria Bianchi Mian)
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Spezzacapitolo di V. B. Mian
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Indice del volume:
INTORNO A VENTICINQUE BESTIE di Alexandra Zambà
FUOCO di Valeria Bianchi Mian
TERRA
Lumaca – Silvia Rosa
Tartaruga – Martina Campi
Gatta – Valeria Bianchi Mian
Lepre – Martina Campi
Cagna – Silvia Rosa
Mucca – Teodora Mastrototaro
Lupa – Ksenja Laginja
Volpe – Valeria Bianchi Mian
Cinghiale – Martina Campi
Cerva – Ksenja Laginja
Leonessa – Teodora Mastrototaro
Scimpanzé – Valeria Bianchi Mian
ACQUA
Serpe – Teodora Mastrototaro
Polpo – Valeria Bianchi Mian
Megattera – Ksenja Laginja
Nutria – Martina Campi
Orsa bianca – Silvia Rosa
ARIA
Civetta – Ksenja Laginja
Corva – Martina Campi
Gallina – Teodora Mastrototaro
Canarina – Silvia Rosa
Ape – Ksenja Laginja
Farfalla – Teodora Mastrototaro
Mantide religiosa – Silvia Rosa
Ragno – Valeria Bianchi Mian
ETERE di Valeria Bianchi Mian e Ksenja Laginja
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Sabato 25 marzo Bestie, femminile animale sarà a Livorno, ospite dell’Associazione culturale Le cicale operose – insieme a Confine donna, poesie e storie di emigrazione.
