INVERNO VOLPE
La volpe ha il pelo elettrico
nocciola vivo, un ghigno
nella notte inverno con la coda teleferica
‒ non ha nido la menzogna* ‒
passa al vaglio la strada periferica
da nord a sud e ritorno, cerca la sua cena
mentre mi parli piano questa scena
si ripete dopo anni ancora identica,
insieme al sogno che mi cadevano
due denti e alle mani spuntavano
gli artigli e dappertutto avevo occhi aperti:
non ti fidi di nessuno, piccola gemella
che non mi somigli neanche un poco
questo è il tuo problema, dici tu, sei selvatica
o lo diceva qualcun altro, ma non importa
è sempre la stessa scena, la stessa corsa
lo stesso ottuso bisogno che preme a fari spenti
resta, ti prego, ancora un poco
voglio l’illusione della rosa che vale più di tutto
la caccia silenziosa, il pugnale tra le costole
la fitta di cometa sbattuta a testa in giù,
meritare lacrime e una coda nuova
luccicante da sfoggiare quando il giorno
arriva in fretta e chiede in cambio verità
quella carogna cacciata in una buca
per l’assalto della fame, per il dopo.
*Questo verso è di Fernando Pessoa
Silvia Rosa
“Tempo di riserva”, Giuliano Ladolfi Editore – 2018
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