
La donna che scriveva
era potenza insopprimibile
scriveva coi silenzi
la riconoscevo in tracce
antiche, disseminate rose
sgualcite nel vespro.
La macchina da vivere
girava a vuoto
il fango dei giorni
sputava amore alle finestre.
Fiammeo cammino il suo
la seguivo a stento
bambina poi donna ferita
sciabordava tra chimere feconde
orizzonti divini.
Con gesti sublimi
s’addentrava
ricominciava.
Tra le mani
il germoglio glauco
teneva reciso: solitudine della Carne.
Lei non seppe mai
quale fu il miracolo
la meraviglia
se cadeva o si rialzava:
la seguivo senza più nulla sapere
senza più nulla sperare.
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Manuela Maroli
Poesie Impossibili
2019
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Manuela Maroli è performer e artista poliedrica, transdisciplinare. Utilizza diversi media per dare forma alla sua inesauribile creatività.