Se Dio Padre abbandona i propri figli, che cosa rimane dei giorni e delle notti, se non vagabondaggio, eterna erranza in errore a bordo di un dirigibile, nave dei folli? Su quale fondale marino psicoimmaginale è andata a depositarsi la chiave di tutto l’enigma Senex/Puer, ovvero la sesta vocale, aaaaanimaaaaale peeeeeesceeee d’ooorooooo?
Lo scopriremo soltanto gustando le Parole oniriche, poetiche, e i disegni di Riccardo Cecchetti. Con prefazione di Ivan Fassio.
Edizioni El Doctor Sax, 2019.
Link per l’acquisto:
Da “Interviste Svelte”, progetto di conversazioni rapide su Facebook. CECCHETTI si definisce:
1- un buon cialtrone, curioso che, talvolta si annoia e sperimenta cose nuove, tanto per godersi la vita, alla ricerca di umanità.
Dichiara di essere:
2- fierissimo di fare il fumettista e l’illustratore. Ho imparato prima a disegnare che a scrivere; qualcuno mi considererà bassa manovalanza ma non importa, adoro sporcarmi, strappare, bestemmiare e via dicendo.
Cosa pensa di Torino?
3- La amo. Quasi… quasi, è diventata la mia città. È complessa, complicata, ma anche amorevole, a ricordare la mia morbida e calda Marca; è una Macerata appena più grande, che quasi non riesci a farti una amante.
Da un punto di vista creativo siamo, noi autori chiaramente, appena un po’ chiusi, usciamo male dal caldo conforto di Augusta, in ogni caso, oramai, è il mio stimolo.
Lo stimolo tra gli stimoli?
4- uno scudetto al TORO!
Riccardo Cecchetti vien dalle Marche (dalla “Marca”, confessa l’artista) ma vive e lavora a San Salvario, il quartiere più colorato di Torino, con le vie rumorose, a tratti iper-stimolanti, una zona rinomata per essere ricettacolo di creativi, artisti, personaggi mondani.
Io lo incontro spesso nei miei transiti in zona; lo riconosco da lontano con quel suo look particolare e curato, originale, con un tocco di casualità come a dire di esser capitato al mondo qui e ora, hic et nunc, per caso. Alla ricerca della sesta vocale.